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IL FILM

The Silent Theatre è lo spazio in cui due comunità, quella Sorda e quella Udente, si incontrano intrecciando parole e immagini, rumori e vibrazioni, musica e silenzio, per abitare il medesimo luogo, il teatro come arte dei corpi esposti allo sguardo degli spettatori. Quest’arte, per chi agisce, è creata attraverso un mondo di immagini, parole ed esperienze invisibili agli spettatori.

Rendere visibile l’invisibile è il compito dell’attore.

Nel passaggio tra l’invisibile e il visibile scorre quotidianamente l’esistenza delle persone sorde.

 

The Silent Theatre è un racconto del teatro esplorato attraverso le relazioni degli attori con la dimensione intima del proprio lavoro e con il potere suggestivo delle immagini create per raccontare una storia. Per esplorare questa terra solitaria e segreta siamo partiti dalle esperienze di uno spettacolo a cui alcuni di noi hanno lavorato, Lear, prodotto dal Teatro Nazionale della Toscana, per inoltrarci alla scoperta della vita silenziosa che lo ha nutrito e condividere quel mondo con chi nel silenzio vive fin dalla nascita.

 

The Silent Theatre è il luogo d’incontro tra l’attore Savino Paparella (Edgar nella spettacolo) e Nicola della Maggiora, un giovane attore sordo che fin da piccolo ha intuito nel teatro la possibilità di crescita e trasformazione personale.

Ad accompagnare il loro incontro, c’è l’attrice Silvia Pasello. A lei abbiamo chiesto di mostrare l’itinerario quotidiano che le ha permesso di rendere viva quella creatura che nello spettacolo va sotto il nome di Lear.

Le storie di Silvia, Nicola e Savino possono mostrare le relazioni del teatro con il mondo dei sordi oltre i confini di uno spettacolo che fa a meno del suono mentre gli udenti possono varcare la soglia dello «spettacolo» di quella silenziosa comunità che ci attraversa talvolta la via.

the film

IL PROGETTO

Il progetto The Silent Theatre è iniziato con la formazione di un gruppo di sordi cui sono stati fatti visionare quadri e film senza sottotitoli per osservare le loro reazioni e riflessioni. Le osservazioni, i resoconti e le note offerte da queste "sedute di lavoro" hanno permesso di creare un repertorio di possibilità che verrà utilizzato nella drammaturgia e nelle modalità del racconto per immagini del film.

Il gruppo è formato da ragazzi sordi profondi e segnanti, custodi di una sordità intesa come «comunità». La conoscenza della loro “visione delle cose”, ossia gli usi, la struttura sociale, il sentimento di comunità, le norme di comportamento e, prima fra tutte, la Lingua dei Segni, è la premessa per realizzare un racconto filmico che dà accesso ad una

dimensione dove storie e racconti sono espressi con le caratteristiche proprie di questa «etnia»: l’organizzazione spaziale, l’uso linguistico dell’espressione del volto, la percezione del suono e del rumore tramite il corpo vibrante, la costruzione visiva di un dialogo.

 

Il progetto è articolato in tre fasi:

 

Grazie al patrocinio del Centro per la sperimentazione e la ricerca Teatrale - Teatro Nazionale della Toscana, la prima fase del progetto si svolgerà durante una residenza presso il Teatro Era dove saranno presenti gli autori del progetto e il gruppo dei ragazzi sordi. A tutti verrà offerta la possibilità di entrare nell'intimità delle prove teatrali, nella dimensione personale del lavoro di ciascuno, di attraversare più volte il confine che divide la quotidianità della persona dall'habitat della scena.

 

Il materiale visivo raccolto e le riflessioni su questa esperienza comunitaria costituiranno la base per un incontro collettivo che si svolgerà presso l'Aula Columbus dell'Università degli Studi Roma Tre. In questa occasione verranno individuati gli snodi intorno cui cominciare ad annodare i fili del racconto per immagini e quindi il piano per delle ulteriori riprese.

 

Completate le riprese, nella terza fase verranno elaborati la sceneggiatura e il primo montaggio del film. A visionare questo materiale verranno chiamati testimoni esterni: registi, attori e il gruppo di ragazzi sordi. Le reazioni e le riflessioni individuate da ciascuno suggeriranno il cammino verso l’elaborazione definitiva di The Silent Theatre.

 

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The facts

LA STORIA

Il progetto The Silent Theatre nasce dall'incontro tra il teatro e la Lingua dei Segni, tra il mondo degli udenti e quello dei sordi all'interno dei corsi di storia del teatro del Prof.

Stefano Geraci svolti presso il DAMS dell'Università degli Studi Roma Tre, dove Antonella Fruguglietti ha lavorato a lungo come interprete LIS per studenti sordi.

Inizia così una stretta collaborazione sul tema dell’accessibilità per le persone sorde e sulle potenzialità espressive della Lingua dei Segni. Le esperienze concrete e le riflessioni che ne nascono suggeriscono di dare seguito ad un progetto in grado di infrangere i limiti del teatro degli udenti tradotto in Lingua dei segni che impediscono di svelare le modalità espressive della comunità sorda, una forza dirompente che trasforma le parole, il suono, i rumori, il tempo e lo spazio in immagini eloquenti anche per le persone udenti.

La necessità di mostrare le potenzialità della relazione tra il mondo degli udenti e quello dei sordi al di là dei confini imposti dalla traduzione in Lingua dei segni si è concretizzata nel progetto di un film dal titolo The Silent Theatre.

 

Le ragioni di questa scelta sono molteplici:

 

1. L’Italia è ormai uno dei pochi Paesi al mondo che non ha riconosciuto la Lingua dei Segni con gravissime conseguenze sull'autonomia dei sordi e provocando un enorme rallentamento nell'evoluzione di metodologie di apprendimento adatte alla sordità. Ogni ambito della vita sociale e culturale è precluso ai sordi, oggetto di studio e ricerca medica ma raramente protagonisti di scelte autonome. Cinema senza sottotitoli, manifestazioni, teatro, mostre inaccessibili costringono le persone sorde ad abitare in un mondo chiuso allo scambio e all’arricchimento attraverso le esperienze e i punti di vista “altri”.

The Silent Theatre vuole creare un'occasione in cui il mondo degli udenti e quello dei sordi si possano incontrare con pari diritti di fronte alla scoperta di un'unica comunità di spettatori.

2. La produzione del film The Silent Theatre mira ad una diffusione nazionale e internazionale attraverso una programmazione nei circuiti teatrali e cinematografici e dunque in grado di aprire la strada ad una diversa inclusione sociale della comunità sorda nei luoghi di produzione e presentazione degli spettacoli.

The mission
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